Quando non resta niente.
Allunghi una mano cercando un appiglio che possa sostenerti ma è tutto vano.
Nessuno ti abbraccia, nessuno ti stringe forte tra le dita, sei solo, con la tua mano tesa.
Dopo una delusione, l'ennesima, ci sentiamo come rami secchi a novembre, vuoti, insulsi.
Eppure io mi ricordo che quando lui mi stringeva le mani lo sentivo scorrere sotto le ossa quell'amore che non sarebbe finito mai.
Avevo anche io un posto nel mondo.
Giulia Tagliabue 2. Oktober 2013, 15:10
Grazie infinite Simonetta!Simonetta Cattaneo 2. Oktober 2013, 14:41
Una foto che mi ricorda Ungaretti. Molto brava.Una didascalia che fa tenerezza. Giulia, permettimi, sei giovane. Scommetto che passa. Un caro saluto, Simo