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Cicerone, Freud e Proust: qual'è il fil rouge che lega queste tre personalità? Quest'immagine potrebbe dare ed essere la risposta, nonostante il messaggio e la realtà cui si attiene siano ben più di parole e nozioni.
Bisognerebbe sbarazzarsi di quell’idea secondo la quale la teoria di Proust riguardo alla memoria involontaria avrebbe qualcosa in comune con il riconoscimento dell’Inconscio freudiano. Il passato ritrovato allo stato puro non ha nulla a che vedere con il rimosso, anche se la celebre opposizione tra memoria volontaria (memoria dell’intelligenza) e memoria involontaria (memoria affettiva) può essere confrontata all’opposizione freudiana tra coscienza e memoria. E’ l’indagine condotta per ritrovare il passato, il lavoro di deciframento dei segni, il ruolo attribuito alle associazioni d’idee e di immagini, la messa in mora dell’intelligenza, l’importanza accordata alle sensazioni e alle percezioni, che interessano l’analista.”
“Senza che la nozione di inconscio vi sia centrale, senza che la parola sia pronunciata spesso, senza che Proust si sia molto interessato ai lavori di Freud, i due uomini emergono da un momento della storia del pensiero in cui l’esistenza e predominanza dei fenomeni che sfuggono alla coscienza è un’evidenza, così come lo è, nella stessa epoca, per Maupassant, James o Breton” .
Il ruolo eminente dell’infanzia nella costituzione del soggetto; il posto della memoria; la funzione di interfaccia del sogno; il peso della ripetizione: certe tematiche ossessive, come quella del lutto, anche se non teorizzate in termini freudiani, tendono ugualmente a creare un’atmosfera di affinità.
Rimane solo commozione davanti a cotanta genuina bellezza: innocenza e ingenuità che oggi non sono più; un sentire e vivere che non sono più.
Alla stregua dell'arpinate, viene da dire: O tempora! o mores!
Complimenti!
M.
foto di matrice tipicamente d'annunziana.ci vedo anche la sardegna con l'agnello cotto sotto terra.io non lo ammazzo,pero'.comunque sento i profumi dell'epoca che non ha nulla da invidiare con la nostra.un'altra tua stupenda riminescenza di ricordi perduti. http://www.youtube.com/watch?v=_en8e1TMcow
mi piace l'idea di condividere la memoria storica intima che richiama un colletivo di vissuto perduto ...
bella la post che esalta questo senso di distanza dalle cose odierne ...
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Inez Correia Marques 9. Februar 2011, 13:32
A trip to the past!!Wonderful
laura fogazza 3. Februar 2011, 10:28
...belle immagini....belle sensazioni...laura
Ralf J. Diemb 2. Februar 2011, 22:47
Going back to the "good old times" warms the heart and unlocks the soul ;-)regards
Ralf
zanon 2. Februar 2011, 21:41
adoro questo tipo di foto complimenti angelMariana Magnani 31. Januar 2011, 17:47
Cicerone, Freud e Proust: qual'è il fil rouge che lega queste tre personalità? Quest'immagine potrebbe dare ed essere la risposta, nonostante il messaggio e la realtà cui si attiene siano ben più di parole e nozioni.Bisognerebbe sbarazzarsi di quell’idea secondo la quale la teoria di Proust riguardo alla memoria involontaria avrebbe qualcosa in comune con il riconoscimento dell’Inconscio freudiano. Il passato ritrovato allo stato puro non ha nulla a che vedere con il rimosso, anche se la celebre opposizione tra memoria volontaria (memoria dell’intelligenza) e memoria involontaria (memoria affettiva) può essere confrontata all’opposizione freudiana tra coscienza e memoria. E’ l’indagine condotta per ritrovare il passato, il lavoro di deciframento dei segni, il ruolo attribuito alle associazioni d’idee e di immagini, la messa in mora dell’intelligenza, l’importanza accordata alle sensazioni e alle percezioni, che interessano l’analista.”
“Senza che la nozione di inconscio vi sia centrale, senza che la parola sia pronunciata spesso, senza che Proust si sia molto interessato ai lavori di Freud, i due uomini emergono da un momento della storia del pensiero in cui l’esistenza e predominanza dei fenomeni che sfuggono alla coscienza è un’evidenza, così come lo è, nella stessa epoca, per Maupassant, James o Breton” .
Il ruolo eminente dell’infanzia nella costituzione del soggetto; il posto della memoria; la funzione di interfaccia del sogno; il peso della ripetizione: certe tematiche ossessive, come quella del lutto, anche se non teorizzate in termini freudiani, tendono ugualmente a creare un’atmosfera di affinità.
Rimane solo commozione davanti a cotanta genuina bellezza: innocenza e ingenuità che oggi non sono più; un sentire e vivere che non sono più.
Alla stregua dell'arpinate, viene da dire: O tempora! o mores!
Complimenti!
M.
Michael Grotkamp 31. Januar 2011, 17:09
tempus fugit but your wonderful imagepresentation looks like a jewel for all times.
great.
ciao, Michael
Cobrak 30. Januar 2011, 18:34
Magnifica!Franco Giannattasio 30. Januar 2011, 14:21
Gran bella foto..ottimo lavoro in post carla..come sempre.groc 30. Januar 2011, 0:16
What a great vintage photo...I love looking forward to keep traditions in alive in our memories...
Un caro saluto.
Joan
adriana lissandrini 29. Januar 2011, 23:44
Erano tempi duri, ma più sereni, più semplici, più fiduciosi...splendida! ciao Carla!un abbraccio Adriana
Beppe Tonelli 29. Januar 2011, 21:55
Brava Carla.. Il ricordo del passato non si deve dimenticare ... è una fantastica foto !Claudio Caputi 29. Januar 2011, 19:04
Grazie mille CarlaGIORGIO BORNACCINI 29. Januar 2011, 18:55
foto di matrice tipicamente d'annunziana.ci vedo anche la sardegna con l'agnello cotto sotto terra.io non lo ammazzo,pero'.comunque sento i profumi dell'epoca che non ha nulla da invidiare con la nostra.un'altra tua stupenda riminescenza di ricordi perduti.http://www.youtube.com/watch?v=_en8e1TMcow
Kaith Kakavouli 29. Januar 2011, 18:43
great old memories !!!!!!Blve 29. Januar 2011, 17:17
mi piace l'idea di condividere la memoria storica intima che richiama un colletivo di vissuto perduto ...bella la post che esalta questo senso di distanza dalle cose odierne ...